Il blocco da foglio bianco non è solo un cliché: è il primo ostacolo reale in ogni processo creativo. Per i concept artist, però, esiste un metodo per aggirarlo: partire da forme astratte, le cosiddette shape, e lasciare che sia la mente visiva a trovare il significato.
In questo flusso creativo, strumenti AI come ComfyUI non servono a generare l’idea al posto nostro, ma a fornirci reference visive su misura. Non dobbiamo più adattarci a quello che troviamo online: ora possiamo generare immagini che rispecchiano esattamente il mood, i materiali e lo stile che avevamo in mente.
Si parte da una shape disegnata su Procreate, si immagina a cosa potrebbe assomigliare, e poi si crea — grazie all’AI — un set di reference coerenti che velocizzano lo sviluppo. Texture, silhouette, dettagli: tutto diventa più accessibile, più chiaro, più diretto.
Il vantaggio? Risparmio di tempo, più spazio per iterazioni rapide e meno passaggi frustranti. L’AI non prende decisioni: supporta il pensiero visivo.
In questo processo, la creatività non viene svuotata, ma potenziata. L’artista resta al centro, guida, corregge e raffina. Il futuro non è disegnato dall’AI, ma insieme all’AI.
Progetto di Sara Catania
Articolo di
Nicole Piffer
