Quando osserviamo un personaggio che cammina, una creatura fantastica che ruggisce o un robot che si muove con precisione meccanica, ciò che vediamo è animazione. Ma prima dell’animazione c’è una fase invisibile, tecnica e affascinante: il rigging.
Il rigging è ciò che trasforma un modello 3D statico in una struttura animabile. È il ponte tra modellazione e animazione, tra forma e movimento. Un’arte tecnica e creativa che richiede precisione e una profonda attenzione alla funzionalità.
Quindi, cos’è il rigging?
Nel 3D, è il processo di costruzione dello “scheletro” interno di un modello. Significa creare ossa, articolazioni, controlli e vincoli che permettono al modello di muoversi in modo credibile.
Il rigging determina come un personaggio o un oggetto si comporterà in scena, quanto sarà flessibile, espressivo, realistico o stilizzato. È un lavoro invisibile, ma senza di esso l’animazione non potrebbe esistere.
Perché è un’arte?
Perché richiede equilibrio tra tecnica e sensibilità. Un buon rig deve:
- funzionare perfettamente per l’animatore (niente controlli scomodi o comportamenti imprevisti)
- rispettare l’anatomia del personaggio o la meccanica dell’oggetto
- essere leggero in termini di calcolo, ma completo nelle possibilità di movimento
- adattarsi allo stile del progetto (realistico, cartoon, stilizzato…)
È qui che entra in gioco l’arte: nel capire le esigenze narrative ed estetiche, e trasformarle in controlli, rotazioni, blend shape, curve, vincoli.
Dove viene usato il rigging?
L’arte del rigging trova applicazione ovunque serva movimento nel 3D:
- Cinema e animazione: per personaggi, creature, robot, veicoli, oggetti
- Videogiochi: personaggi, armi, creature, meccanismi dinamici
- Realtà aumentata e virtuale: avatar interattivi e ambienti animati
- Simulazioni tecniche: progetti industriali, medici, educativi
- Pubblicità e moda: per oggetti animati, tessuti dinamici, visual storytelling
In ognuno di questi ambiti, il rigging è la chiave per dare funzione e vita ai modelli 3D.
Perché studiare rigging?
Perché è una competenza fondamentale nella produzione digitale. Ma anche perché è una sfida: richiede logica, pazienza, creatività e la voglia di trovare soluzioni eleganti a problemi complessi.
In una pipeline 3D professionale, il rigging è un punto di snodo critico tra modellazione e animazione. Un rig fatto bene fa risparmiare ore di lavoro e rende l’animazione molto più fluida e naturale.
Da dove si comincia?
Imparare il rigging significa prima di tutto comprendere come funziona il movimento — sia umano che meccanico. Nel corso di Computer Grafica offerto da BigRock, si parte da zero per poi scoprire le tecniche per impostare i sistemi di controllo di un personaggio o un prop e successivamente si imparerà come animarlo sia tramite le tecniche tradizionali e attraverso i nuovi sistemi di machine learning.
Un’arte silenziosa ma fondamentale
Il rigging è un’arte che lavora nell’ombra, ma che rende possibile tutto ciò che si muove nel mondo digitale. È la struttura sotto la superficie.
Se ami risolvere problemi, se ti affascina la meccanica del movimento, e vuoi contribuire in modo concreto alla magia dell’animazione 3D, allora l’arte del rigging potrebbe essere il tuo percorso ideale.






